Le attività del Nido
Il bilinguismo
ll bilinguismo viene definito come la capacità di parlare fluentemente due lingue, che possono essere apprese in età precoce o tardiva.
Gli psicolinguisti ci spiegano come l’apprendimento della lingua straniera in età infantile consenta di prendere maggior possesso delle due lingue in modo simultaneo, essendo i bambini, in questa fascia d’età, più recettivi rispetto agli adulti.
Questo fa sì che le due lingue vengano parlate parallelamente e che riescano a coesistere nella quotidianità dell’individuo; il bambino acquisirà quindi la capacità di passare da una lingua all’altra in modo del tutto spontaneo.
Come numerose ricerche hanno dimostrato negli anni, padroneggiare due lingue, favorisce un migliore sviluppo delle capacità cognitive, mnemoniche e di concentrazione.
Nella nostra scuola fin dal primo giorno i bambini entreranno in contatto con la lingua straniera in modo naturale, attraverso l’ascolto quotidiano, il gioco, le routine, inizieranno gradualmente a familiarizzare con l’inglese.
Durante tutto l’orario scolastico la presenza costante dell’insegnante madrelingua, coadiuvate dall’educatrice italiana, consentirà un approccio armonioso alla nuova realtà linguistica. I bambini svolgendo le normali attività didattiche e ludiche prenderanno sempre più confidenza con la lingua straniera, che comprenderanno perfettamente già dopo i primi mesi.
Portando avanti per tutto il ciclo scolastico una didattica simultanea, in italiano ed in inglese, consentirà al bambino di padroneggiare entrambe le lingue.
Laboratorio di Musica
Finalità
“Crescendo in musica” è un percorso di educazione all'ascolto che si basa sull’elaborazione delle teorie del pedagogo Dalcroze, del ricercatore e musicista Edwin E. Gordon e dell’incontro, di queste, con il metodo Montessori.
Questo si propone di avvicinare i bambini alla musica attraverso una serie di attività e di giochi motori che offrono la possibilità di sperimentare la capacità di concentrazione e di ascolto.
L’uso del corpo e del movimento, come ascolto attivo, permettono l’apprendimento della musica; questo tipo di esperienza motoria forma la coscienza musicale e ne migliora la percezione.
Obiettivi del Corso
Attraverso le attività proposte dall’insegnante e all’ascolto di brani musicali i bambini:
- Sviluppano il senso del ritmo, la percezione uditiva, la coordinazione motoria e l'immaginazione, scoprendo il piacere di ascoltare e di ascoltarsi;
- Sviluppano il processo di comunicazione, relazione, socializzazione e integrazione, sia in un contesto individuale che di gruppo;
- Sviluppano l’intelligenza musicale e la conoscenza delle proprie emozioni;
- Esplorano i mezzi sonori, gli strumenti, i timbri e le varie sonorità.
Attività
Verranno proposte diverse attività che prevedono la partecipazione attiva dei bambini, come:
- Giochi di movimento libero associato all’ascolto musicale;
- Manipolazione e ascolto di strumenti musicali;
- Narrazione di storie musicali e musicate;
- Ascolto di suoni della natura e dell’ambiente circostante.
Nati per leggere
La lettura ad alta voce costituisce un momento di grande importanza nello sviluppo del bambino, un’esperienza significativa, profonda e indimenticabile. È utile stimolare e trasmettere ai bambini il desiderio e il piacere di sentir leggere.
Tale progetto prevede un percorso di lettura ad alta voce per creare, fin dai primi anni di vita del bambino, il desiderio e la motivazione alla lettura connotandola di piacere e socialità. A questo fine le letture vengono accuratamente selezionate per poter essere animate e d inoltre i libri sono scelti con particolare riferimento al mondo dell’illustrazione e alla varietà di tecniche artistiche utilizzate.
In base agli studi psico-pedagogici, i vantaggi della lettura ad alta voce da parte di un adulto di proto-libri e albi illustrati, ad uno o a gruppi di bambini, sono vari.
- LA RELAZIONE: la lettura ad alta voce crea una forte relazione affettiva fra chi legge e chi ascolta. Chi legge sospende qualunque altra attività, per annullarsi nel “cerchio magico” del “qui e ora”, in cui esistiamo solo io che leggo, tu/voi che ascolti/ascoltate, il libro (oggetto del desiderio e tramite della relazione)
LO SVILUPPO COGNITIVO: la lettura ad alta voce favorisce la capacità di concentrazione, aumenta il tempo di attenzione, consolida abilità cognitive legate alla memoria, alla comprensione, all’associazione immagine/parola, alla creazione di immagini mentali, etc.
LO SVILUPPO LINGUISTICO: la lettura a voce alta favorisce lo sviluppo linguistico, sia dal punto di vista della comprensione che dell’espressione. Grazie alla lettura il bambino si appropria della lingua materna, aumenta la competenza lessicale, amplia il vocabolario, assimila i costrutti sintattici; sviluppa la competenza fonologica, ossia la capacità di manipolare i suoni della lingua parlata e la consapevolezza della struttura dei suoni e delle parole (molto utili in questo senso sono le rime e le filastrocche).
I PROCESSI DI SIMBOLIZZAZIONE: la lettura sostiene e accompagna i processi di simbolizzazione del bambino, ossia la capacità di rappresentare cose, oggetti, persone, situazioni anche in loro assenza, sostituendoli con segni o immagini che li evochino: i libri sono ricchissimi di materiali simbolici (figure, testo scritto).
LO SVILUPPO SOCIO-AFFETTIVO: i libri possono fornire al bambino modelli di comportamento, analogie con la propria quotidianità, spunti di conoscenza e di riflessione, possibilità di rielaborazione di contenuti emotivi importanti. Nello spazio simbolico della lettura i bambini possono sperimentare sentimenti, emozioni, pensieri, entrare in contatto con situazioni complesse ma senza sentirsi colpevolizzati o troppo direttamente coinvolti: si immedesimano nel personaggio/nella situazione, ma non sono il personaggio/ non stanno vivendo direttamente la situazione.
L’AMORE PER LA LETTURA: se il libro viene percepito dal bambino come qualcosa di piacevole, di divertente, di interessante (grazie ad una figura di riferimento che legge, motivata e a sua volta innamorata della lettura), allora diventerà molto probabilmente un amante dei libri e della lettura!
LA MOTIVAZIONE AD IMPARARE A LEGGERE: l’amore per la lettura rappresenterà la motivazione più forte che il bambino avrà quando, dai sei anni in poi, sarà pronto ad attivare il processo di apprendimento della capacità di leggere in autonomia. Lo scopo della lettura ad alta voce in età prescolare, perciò NON è insegnare ai bambini a leggere prima del tempo, bensì creare in loro la motivazione e la voglia di imparare a leggere quando sarà il momento di farlo. L’apprendimento dell’abilità di leggere in autonomia, inoltre, sarà favorito dai processi di simbolizzazione di cui si è detto (non dimentichiamo che la lingua scritta è un simbolo per eccellenza).
LO SVILUPPO DI FANTASIA, IMMAGINAZIONE, CURIOSITA’: i libri e la lettura stimolano la curiosità dei bambini, il loro naturale desiderio di conoscenza, facendo scoprire loro cose, persone, situazioni, luoghi sempre nuovi. Tutto ciò contribuisce a sviluppare persone creative, fantasiose, piene di immaginazione, amanti della conoscenza.
LO SVILUPPO DEL “SENSO ESTETICO”. Poiché molti libri illustrati sono disegnati da veri e propri artisti, se proponiamo ai nostri piccoli lettori testi di qualità semineremo anche i germi di un gusto estetico, che li porterà a riconoscere e prediligere, in breve tempo, libri “di livello” rispetto a prodotti dozzinali.
Nel corso del progetto si leggeranno vari libri con tematiche importanti (il ciuccio, la nanna, la pappa, la pipì e la popò, l’inserimento a scuola…), che parlano di sentimenti ed emozioni (separazioni, attese, rabbia, paura del buio, morsi, integrazione e identità, amicizia), libri onomatopeici (ci divertiremo con suoni e drammatizzazioni), interattivi (giochiamo con i libri), impareremo forme e colori, libri senza parole che permettono di sviluppare la fantasia e l’immaginazione…
Il progetto di lettura sarà associato ad un laboratorio di arte, che permetterà di esprimere quanto appreso in maniera libera, spontanea, e con degli obiettivi specifici con l’obiettivo di spronare i bambini alla sperimentazione manuale facendogli acquisire le varie capacità tecniche.
Laboratorio grafico pittorico di Nati per leggere
L’evidenza scientifica dimostra che i primi anni di vita siano fondamentali per la salute e lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per tutta la vita adulta.
Apprendere l’amore per la lettura attraverso un gesto d’amore: un adulto che legge una storia aiuta il bambino ad acquisire capacità linguistiche e a focalizzare l’attenzione sulle storie e sui libri favorendo occasioni di sviluppo cognitivo ed affettivo. Settimanalmente i bambini ascolteranno una storia teatralizzata, selezionata in base alle loro capacità di sviluppo e di attenzione e realizzeranno un’attività pittorica e creativa su di essa.
Laboratorio creativo pittorico
L’arte gioca un ruolo fondamentale nell’educazione dei bambini, stimola l’apprendimento di attività essenziali per lo sviluppo globale dell’individuo.
Molto spesso l’arte è stata messa in secondo piano, come fosse un’attività superflua. Gardner, pioniere della teoria delle intelligenze multiple, ha sostenuto che un buon sistema educativo deve coltivare e promuovere tutte le forme di intelligenza, relazionandole all’intelligenza artistica, altrimenti si trascurerebbe uno dei fondamentali del potenziale umano.
E’ importante promuovere la passione dei bambini per l’arte, in tutte le sue forme, non solo come mezzo di espressione ma anche come modo di avvicinarsi al mondo che li circonda.
Dipingere e disegnare, creare e modellare sono attività di base per lo sviluppo biologico, educativo ed emotivo dell’individuo, si rivelano come una necessità spirituale.
Queste attività contribuiscono allo sviluppo personale in quanto offrono l’opportunità di esprimere la propria creatività e il proprio Sé. La produzione artistica contribuisce allo sviluppo sociale, alla collaborazione e a raggiungere la consapevolezza dell’importanza del contributo personale per il lavoro collettivo.
L’arte permette lo sviluppo fisico, in particolare la coordinazione occhio-mano, ma anche lo sviluppo del linguaggio infatti i bambini spesso ci parlano della loro produzione artistica e ci spiegano il loro disegno.
L’arte infine contribuisce allo sviluppo cognitivo, dal disegno si arriva alla scrittura e al numero. Il noto artista Rothko, famoso in tutto il mondo per le sue tele a campi di colore, pensava che chiunque fosse in grado di fare arte, senza un talento innato o studi pregressi. L’arte è una forma elementare di espressione ed è parte fondamentale dell’esperienza umana.
“Fare arte” è la capacità innata di tradurre le proprie emozioni su carta, in esperienza visuale, attraverso un linguaggio che tutti riescono a capire. La capacità espressiva dei bambini è potente, ed è importante non reprimere il “bambino artista” con tecnicismi o conformismi. Per avvicinare i bambini all’arte è necessario incoraggiarli a sperimentare: “fare arte” prima con gli strumenti naturali di cui il soggetto dispone (mani, dita, parti del corpo), più avanti con materiali messi a loro disposizione (spugne, foglie, frutta) e infine sarà proposto l’accademico pennello. Secondo la nostra personalissima idea, un bambino felice è un bambino libero, l’assunto da cui si parte è il non voler insegnare al bambino una tecnica artistica a priori ma aiutarlo a comunicare il proprio Sé attraverso l’arte, incoraggiando la sua spontanea produzione.
Piscomotricità
Nei primi anni di vita l’esperienza corporea è fondamentale per lo sviluppo del bambino ed è per questo che la psicomotricità sta prendendo sempre più piede nelle scuole.
Partendo dal piacere di giocare con il corpo in movimento, si propone un percorso evolutivo volto ad aiutare il bambino a rielaborare le proprie esperienze affettive ed emotive, a sviluppare la propria personalità e a maturare a livello cognitivo.
La pratica psicomotoria può rappresentare un’occasione in cui il bambino può esprimersi in modo spontaneo e globale attraverso diversi tipi di linguaggio (quello gestuale, grafico, sonoro, verbale) avendo, così, la possibilità di esprimersi attraverso il gioco e il movimento, creando relazioni significative con l’altro.
Attraverso la psicomotricità i bambini vengono accompagnati nel processo di simbolizzazione e di formazione dell’immagine di sé.
Per la lezione di psicomotricità vengono usati cerchi, palle, tunnel, coni, corde e tappeti morbidi in modo che i bambini possano sperimentare con il proprio corpo il piacere di rotolare, gattonare, strisciare, arrampicarsi, prendere o lanciare oggetti.
Di seguito gli obiettivi principali della psicomotricità:
- aiutare l’integrazione armonica degli aspetti affettivo-relazionali, cognitivi, sociali e motori;
- stimolare il bambino a prendere coscienza del proprio sé corporeo;
- riconoscere le parti del corpo;
- affinare la motricità prendendo consapevolezza della percezione dell’appoggio dei piedi;
- aumentare il livello di autonomia;
- sviluppare la coordinazione.
La manipolazione
Nei primi anni di vita la conoscenza si costruisce attraverso la possibilità di esperire materiali e oggetti, attraverso il corpo e i sensi. Il pensiero senso-motorio, si avvale delle esperienze motorie e delle percezioni sensoriali per accumulare dati, coordinarli e interiorizzarli; attraverso la manipolazione il bambino scopre se stesso, gli altri, il mondo degli oggetti esercitando meccanismi di coordinazione motoria.
Il bambino ha bisogno di esplorare, manipolare, provare sensazioni tattili, impadronirsi degli oggetti per conoscerne il peso, la resistenza, la temperatura, la flessibilità; tutto questo gli permette di discriminare le sensazioni e creare una visione della realtà concreta.
Dopo il proprio corpo e quello materno, tutto diviene materiale manipolativo per il bambino: cibo, oggetti, acqua, terra, farina.
La manipolazione non ha necessariamente lo scopo di condurre il bambino alla produzione di qualcosa, in questo caso è necessario citare Bruner che afferma:
“Liberato dalla tirannia di un fine a cui attenersi strettamente, colui che gioca può di volta in volta sostituire, elaborare, inventare”
Il bambino sarà lasciato libero di sperimentare e giocare, mettendolo a riparo da ogni frustrazione. La manipolazione aiuta il bambino a scaricare la tensione, migliora la coordinazione oculo-manuale, lo sviluppo della motricità fine, stimola la creatività e incentiva l’autostima. Insieme ai bambini creeremo un impasto di acqua e farina, di pasta di sale o di pasta al bicarbonato, li lasceremo liberi di giocare, di esplorare e solo in un secondo momento e come conseguenza di un intento personale del bambino saranno realizzati vasetti e oggetti.
Laboratorio di cucina
Dall’esperienza ludica e sensoriale si arriverà alla realizzazione di un piccolo laboratorio di cucina, proveremo insieme ai bambini a realizzare il pane, la pizza, i biscotti. I bambini si trasformeranno in piccoli chef; olfatto, tatto e gusto saranno stimolati e si divertiranno a fare “come i grandi”.
Il collage
Il collage è un’attività creativa con la quale il bambino esercita la manualità fine migliorando la coordinazione oculo manuale. Con il tempo i gesti che compirà saranno sempre più precisi, coordinati e ordinati.
Attraverso il collage i bambini si confrontano con il limite dello spazio dato dal foglio, successivamente metteranno alla prova i movimenti con l’utilizzo di ulteriori utensili, i pennelli, sperimenteranno diversi materiali da incollare, imparare a discriminare oggetti morbidi da quelli duri, quelli lisci da quelli ruvidi, spessi da quelli sottili.
Laboratorio di riciclo creativo
Educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente è un’esigenza che si fa sempre più impellente, perché se è vero che l’ecosostenibilità è il futuro, è vero anche che la realizzazione non può non passare dai banchi di scuola. Attraverso il gioco e piccole nozioni guideremo i bambini al rispetto dell’ambiente e al riutilizzo di risorse. Crediamo nel potenziale dei materiali destrutturati: imprevedibili e misteriosi, che stimolano l’espressione creativa dei bambini (ma anche degli adulti), la loro curiosità e il pensiero divergente, offrendo molte opportunità diverse di dare un senso al mondo che ci circonda.
Useremo materiali di recupero di vario genere, quelli che di solito finiscono nella pattumiera per costruire degli strumenti musicali per esempio. Costruiremo nacchere con tappi di bibite e cartoncini ripiegati, maracas con la carta delle uova di Pasqua e bottigliette sonore. Tutte queste attività hanno la finalità di sensibilizzare il bambino alla possibilità di recuperare anche quello che non serve più e renderlo qualcosa di diverso, utile e carino grazie all’arte di fare e riciclare.
L’outdoor education
Con outdoor education ci riferiamo ad una vasta area di pratiche educative tese a valorizzare l’ambiente esterno come ambiente educativo e luogo privilegiato di formazione ed educazione per i piccoli.
Nata in Germania e diffusa soprattutto nel Nord Europa (Svezia, Norvegia) nella seconda metà del Novecento l’Outdoor Education oggi influenza sempre più le correnti pedagogiche europee, orientando diverse esperienze di educazione all’aria aperta anche in Italia. Le esperienze in natura offrono, a chi le vive, la possibilità di cogliere i benefici e di affrontare nel gruppo educativo alcune situazioni problematiche tipiche di questo processo.
Se l’uomo è parte della natura ed è energia, bastano anche piccole e concrete azioni per sentirsi parte di questo mondo rispettandolo e ricercando sintonia con esso. I benefici delle esperienze in natura partono quindi dai gesti e dalle esperienze quotidiane per arrivare alle grandi finalità dell’educazione sostenibile.
Favoriremo esperienze e attività a contatto con la natura, guideremo i bambini alla scoperta del cambio delle stagioni e delle temperature ovviamente in totale sicurezza (abbigliamento adatto).
L'orto al nido
L’orto didattico è un ottimo incentivo per sperimentare un modo diverso di vivere il giardino, potenziando nei bambini la capacità di osservazione e associazione, la percezione sensoriale e attraverso l’uso di piccoli attrezzi del mestiere, la coordinazione oculo manuale.
Questa esperienza sarà molto utile per sviluppare nei bambini, una maggiore consapevolezza dell’ambiente e accrescerà il loro amore per la natura.
La finalità è anche quella di dare ai bambini la possibilità di fare un’esperienza all’insegna della lentezza, a contatto con la terra e la natura che ha bisogno del rispetto dei tempi, che ha anche a che vedere con il “prendersi cura di...”, imparare ad aspettare che qualcosa inizi a crescere e imparare ad osservare i piccoli mutamenti quotidiani della natura. In una prima fase si mostreranno ai bambini i semi e le piantine; poi si individuerà insieme a loro un angolo del giardino dove poter preparare il terreno per la semina e infine con l’aiuto delle educatrici si spargeranno i semi sul terreno.
Giornalmente i bambini annaffieranno il loro orticello e osserveranno progressi e cambiamenti.
Laboratorio per piccoli scienziati, dai travasi a piccoli esperimenti
Sfruttare la naturale curiosità dei bambini unita alla loro voglia di gioco ci può dare una mano nel trasmettere importanti concetti scientifici sotto forma di gioco, dando la possibilità di avvicinare i bambini alla scienza senza annoiarli.
I travasi
I travasi, alla base della pedagogia di Maria Montessori, sono attività importanti per i più piccoli, perché consentono loro di concentrarsi, di acquisire gradualmente sicurezza, di esercitare la motricità delle mani.
Durante l’anno scolastico verranno presi in considerazione i travasi di liquidi, riportiamo alcuni esempi di travasi con i liquidi:
I travasi di acqua
Si può fare il travaso dalla brocca al bicchiere e viceversa. Il controllo dell'errore in questo caso è la spugnetta, che aiuta il bimbo ad assorbire e a raccogliere l'acqua versata.
Il travaso con le spugne
Si prendono due ciotole, una che contiene l'acqua e l'altra vuota. Il bimbo inserisce una spugna nella ciotola piena, poi la strizza e la svuota dopo nel contenitore vuoto.
Il travaso con il contagocce
Il bambino sarà invitato a travasare il liquido con il contagocce da un contenitore pieno a uno vuoto e viceversa.
La torre dei liquidi
In un bicchiere alto di vetro verseremo un po’ di acqua e un po’ di olio, facendolo scorrere lungo la parete interna del bicchiere. Successivamente, uno dopo l’altro, aggiungeremo del detersivo e dell’ alcool denaturato (rosa).
Scopriremo che alcuni liquidi vanno a fondo, posizionandosi sotto l’acqua, mentre altri rimangono in superficie. In questo modo, dopo qualche secondo, vedremo i vari liquidi stratificarsi, formando la nostra torre colorata.
Il vulcano
Il vulcano è un gioco scientifico che i bambini trovano sempre divertentissimo. Riempiremo una ciotola con del bicarbonato mescolato a colorante alimentare rosso, aggiungeremo poi velocemente aceto o succo di limone. Per rendere l’esperimento più suggestivo e scenografico, si può costruire un cono di terriccio o sabbia in giardino e porre la ciotola con il bicarbonato sulla sua sommità.
Il palloncino auto gonfiante
Per la realizzazione del palloncino auto gonfiante metteremo un cucchiaino di bicarbonato dentro un palloncino e un po’ di aceto in una piccola bottiglia.
Faremo aderire il palloncino al collo della bottiglia. Quando alzeremo dritto il palloncino, il bicarbonato precipitando nell’aceto farà sviluppare il gas, che magicamente gonfierà il palloncino.
Dai laboratori formativi alla fiaba
Sulla scia delle premesse e delle attività laboratoriali previste per quest’anno scolastico è stato elaborato un progetto educativo che ci guiderà durante le diverse fasi del nostro percorso. Due importanti attività di routine saranno proposte ogni giorno durante tutto l’anno scolastico:
- il calendario delle presenze: questa attività inizierà dal mese di ottobre e terminerà nel mese di giugno. Il calendario sarà esposto in un angolo della stanza e ogni mattina le educatrici inviteranno i bambini presenti a scoprire la propria foto e a collocare un contrassegno che indicherà l’attività giornaliera da realizzare in quel giorno. Questa attività aiuterà i bambini a riconoscere i propri compagni e le attività giornaliere che saranno svolte.
- Il meteo: i bambini tutte le mattine saranno invitati ad osservare i cambiamenti atmosferici, a distinguere le giornate assolate da quelle nuvolose, piovose, fredde o calde su un calendario meteorologico allestito dalle educatrici, a turno ogni bambino attaccherà un simbolo meteorologico. Questa attività guiderà i bambini alla scoperta dei cambiamenti atmosferici e stagionali.
Le fatine guida: alla scoperta delle stagioni, dei colori e delleemozioni
Durante l’anno scolastico saremo guidati alla scoperta delle stagioni, dei colori e delle emozioni da quattro fatine guida. La prima fatina che incontreremo è Leaf la fatina dell’autunno.
Leaf arriva quando il caldo e le lunghe giornate di luce lasciano spazio alle prime piogge e alle prime folate di vento.
Leaf è vestita di foglie colorate: gialle, arancioni, marroni e rosse. Durante le giornate di sole ama giocare nel bosco spensierata e sotto alle foglie scopre la tana di Riccio, un animaletto infreddolito che ama mangiare castagne e zucca insieme alla sua amica Volpe. Leaf, Riccio e Volpe si divertono a giocare tutti insieme a nascondino e ad acchiapparella, ma con il trascorrere dei giorni arrivano le prime piogge, le giornate diventano più corte e tutto questo fa arrabbiare Leaf.
Il vestito di Leaf improvvisamente diventa tutto rosso! Tutta questa rabbia la rende capricciosa, lei non vuole regole, lei non vuole limitazioni ma ecco arrivare in suo aiuto Bianca, la fatina dell’inverno.
Bianca, vestita di fiocchi di neve e di ghiaccio le spiega che il rosso non è solo il colore della rabbia, ma è un colore caldo come il fuoco del camino che scalda il cuore, come l’affetto della famiglia e degli amici.
Nell’aria si sente già il profumo del Natale e tutte le case si tingono di rosso; è il 21 dicembre e Leaf e Bianca sono costrette a salutarsi, le foglie sono ormai cadute, alcuni animali sono in letargo, in lontananza si sentono i canti di Natale e si vedono tanti bambini scrivere letterine per Babbo Natale.
E’ ufficialmente iniziato l’inverno, la stagione del freddo e della neve. Bianca incontra tanti nuovi amici gli Orsi polari, Pinguino, Renna e tutti insieme ballano sotto la neve e si travestono in occasione del Carnevale.
Dai frutteti spuntano le arance, le mele, le noci e tanti frutti gustosi. I giorni passano in fretta, il sole comincia ad essere più caldo e le giornate cominciano ad allungarsi.
E’ arrivato il mese di marzo che porta via con sé il freddo e i frutti di stagione, Bianca è molto triste perché dovrà aspettare tanto tempo per rivedere il suo colore preferito, il blu della sera; ma ecco arrivare Primula che asciugandole una lacrima la consola e la rassicura dicendole che il suo colore preferito lo ritroverà tra i primi fiorellini che spunteranno e nei cieli blu della primavera.
L’aria si fa più calda e Bianca è pronta a salutare Primula la fatina della primavera, vestita di petali di fiori. E’ il mese di marzo e Primula si prepara a realizzare un orticello, si diverte molto a giocare all’aria aperta inseguendo e catturando farfalle, coccinelle e apine. Primula ama prendersi cura del suo orto, ma all’improvviso un temporale la sorprende e il suo vestito si tinge tutto di viola, un tuono fortissimo le mette paura.
Proprio in quel momento arriva Luce, la fatina dell’estate, che la tranquillizza dicendole che è solo acqua quella che scende dal cielo e quel suono dirompente è solo lo scontro tra due nuvole grigie. Primula si rasserena e insieme a Luce balla sotto alla pioggia, felice di aver sconfitto la paura.
I giorni passano e Primula e Luce diventano grandi amiche e ballano insieme in un bel girotondo. Il caldo è alle porte e Luce, vestita di sabbia e conchiglie, invita Primula a fare un bel bagno al mare, ma la fatina non sa nuotare e si salutano con la promessa di incontrarsi nuovamente il prossimo anno.
Luce, la fatina dell’estate ama fare il bagno al mare, costruire tanti castelli di sabbia e raccogliere le conchiglie in riva al mare. Nel mare blu ha tanti amici pesciolini e con grande gioia saluta il sole e sotto all’ombrellone si gusta una fetta di anguria.